Annientamento

analisi di Alfredo Facchini

Caso Cospito. Da un momento all’altro, lo confesso, mi aspetto di leggere il peggio. Per come si sono messe le cose, la sorte di Alfredo è senza vie d’uscita. Già ora si temono danni irreversibili. Per quanto ancora il suo corpo potrà resistere? Ma per lo “Stato vendicatore” lo sciopero della fame è strumentale. Così hanno sentenziato i suoi togati. Non ci sono attenuanti.

<<Chi è causa del suo mal pianga se stesso>>.

Mentre per Alfredo lo sciopero della fame è l’unico strumento di lotta. Il più virale. <<Il corpo è uno strumento potente da utilizzare come megafono, quando la tua voce è ridotta a un soffio>>. Per questo va punito e annientato. Lo Stato vuole la sua resa. E se non dovesse arrendersi ha messo in conto la sua morte. Ma Alfredo non arretra di un centimetro:

<<Non ce la faccio ad arrendermi a questa non-vita, è più forte di me, forse perché sono un testone anarchico abruzzese. Non sono certo un martire>>.

E mi vengono in mente le parole angosciate di “Sole”, Maria Soledad Rosas, suicidatasi l’11 luglio del 1998: <<La galera è un posto di tortura fisica e psichica, qua non si dispone di assolutamente niente, non si può decidere a che ora alzarsi, che cosa mangiare, con chi parlare, chi incontrare, a che ora vedere il sole>>.

Tre mesi prima, il 28 marzo, viene ritrovato impiccato nella sua cella del carcere delle Vallette, a Torino, “Baleno”, Edoardo Massari. Sole e Baleno, compagni nella vita e nelle lotte. Nel 2022 si sono suicidate 84 persone all’interno delle carceri italiane: 78 uomini e 5 donne. Uno ogni cinque giorni. È il numero più alto di suicidi registrato in Italia dal 2000, ovvero da quando questi dati sono stati resi disponibili. Con cinque suicidi, il carcere di Foggia è quello che ha registrato il maggior numero di episodi. La situazione nelle carceri, di anno in anno, è andata deteriorando. Una condizione che nel 2013 ha portato l’Italia anche alla condanna della Corte Europea dei Diritti Umani per violazione dell’art. 3 della Convenzione Europea, per il trattamento inumano e degradante.

La popolazione carceraria è quasi raddoppiata: i detenuti erano 31.053 nel 1991 e sono oggi 56.158. E, gli Istituti di pena possono contenere al massimo 45mila persone. Il 70% della popolazione carceraria è composta da tossicodipendenti. 17.882 sono stranieri.

Gli ergastoli sono più che quadruplicati, passando dai 408 del 1992 agli attuali 1859, due terzi dei quali – precisamente 1.267 –, aggravati quali “ergastoli ostativi”: l’articolo 4 bis dell’ordinamento penitenziario, ovvero quella norma che impedisce la concessione di benefici – come permessi premio, libertà condizionale, lavoro all’esterno – fino a quando la persona non collabori con la giustizia. Condizione, questa collaborazione, contraria al principi di civiltà secondo cui nessuno è tenuto a incolpare se stesso o a collaborare con l’accusa. (Luigi Ferrajoli)i A fronte dell’alto numero di istituti nel nostro paese, 191, siamo in presenza di un patrimonio edilizio in scarso stato di manutenzione – il 20% degli istituti risalgono a prima del 1900 – con situazioni igieniche spesso al limite della decenza.

Con celle talvolta di 10 metri quadrati dove sono recluse 8 persone . Siamo un Paese civile?

Tornando al “caso Cospito”, lo sciopero di Alfredo ha riportato sotto la luce dei riflettori l’articolo 41 bis, che prevede restrizioni ancora più disumane rispetto agli altri detenuti. Per esempio, un detenuto sotto il “carcere duro” deve stare da solo in una cella, isolato da tutti gli altri detenuti, e non ha la possibilità di accedere a spazi comuni. Al massimo si possono trascorrere due ore al giorno negli spazi all’aperto dell’istituto penitenziario (la cosiddetta “ora d’aria”).

Cella 41 bis

Esistono limitazioni anche per i colloqui: in persona ne è concesso solo uno al mese e solo con i familiari, senza la possibilità di passarsi oggetti, mentre per via telefonica si può fare al massimo una chiamata di dieci minuti al mese, registrata. Tutta la posta viene controllata in entrata e in uscita. Il detenuto è videosorvegliato 24 ore al giorno. I detenuti sottoposti al 41-bis sono 728, 716 gli uomini, 12 le donne. Il carcere con il maggior numero di detenuti al 41-bis (143) è quello dell’Aquila, in Abruzzo. Qui è detenuto Matteo Messina Denaro.

Nella sezione femminile, è rinchiusa la brigatista Nadia Lioce all’ergastolo per gli omicidi di Biagi e D’Antona. Non ci sono strutture carcerarie nel Sud che ospitino persone detenute al 41 bis. Si trovano tutte nel centro nord. 242 si trovano al “carcere duro” per legami con la Camorra, 232 con Cosa nostra, 195 con la ‘Ndrangheta.

Altri 55 detenuti al 41-bis sono in carcere per reati legati ad altre associazioni mafiose come la Sacra Corona Unita e la Stidda. Mentre in quattro per reati di terrorismo interno e internazionale, tra questi viene conteggiato anche Cospito. L’età anagrafica media è di 58 anni; i detenuti di età pari o superiore a 60 anni sono 340 (circa il 46,7 per cento del totale). Il regime di 41 bis è una trovata tutta italiana. La disposizione venne introdotta dalla cosiddetta legge Gozzini nel 1975, ma era pensata solo per le rivolte carcerarie.

La norma aveva quindi una finalità preventiva nei confronti di situazioni di pericolo esclusivamente interne al carcere. Dopo la strage di Capaci nel 1992, all’articolo si aggiunse un secondo comma che ne estese l’applicazione ai boss. Fu pensata come norma emergenziale e transitoria, per tre anni. Così non fu, nel 2002 la norma divenne definitiva e applicabile a membri di associazioni “criminali, terroristiche ed eversive”. Lo scopo: impedire la comunicazione tra interno ed esterno, in modo che nessuno potesse, dal carcere, continuare a dirigere le proprie organizzazioni criminali. Il potere di emettere i decreti di applicazione o proroga sono adottati con decreto motivato del Ministro della Giustizia, dopo aver sentito il parere del pubblico ministero che procede alle indagini.

Il regime in 41 bis – che di norma dura quattro anni – può essere revocato in due casi: scadenza del termine senza che sia disposta la proroga; ordine del tribunale di sorveglianza in caso di reclamo al quale dovesse seguire una decisione di illegittimità del provvedimento.

La Corte Costituzionale che, tra il 1993 e il 2002, è stata più volte chiamata a pronunciarsi sulla sua legittimità non ha mai censurato la legittimità del 41 bis. Alla faccia della Costituzione italiana che sancisce all’art. 27 co. 3 che <<le pene devono tendere alla rieducazione del condannato>>. La pena non è vendetta. Si dirà: ma che vuoi rieducare Matteo Messina Denaro? In teoria si. Ma quanto meno non lo si può murare vivo come fa lo “Stato vendicatore” che oltre a sorvegliare, annienta il detenuto. Bisogna trattarli duramente – si dice – perché non c’è possibilità di recuperarli. Chi pensa il contrario viene ritenuto, nella migliore delle ipotesi, un ingenuo, un ”buonista”. Gli Stati Uniti nel 2007 negarono l’estradizione in Italia di un boss mafioso come Gambino proprio perché i giudici americani ritenevano il 41 bis un sistema detentivo che mette in forte discussione il rispetto dei diritti fondamentali. Tant’è che nel 2019, Nordio, definiva il 41bis <<isolamento mortuario e incivile>>.

Al 41 bis <<non si vive, si mantiene in vita solo un corpo che non ti appartiene più, perchè è diventato di proprietà del Ministero di giustizia>>.

LA STRUMENTALIZZAZIONE DEL CASO COSPITO



Il prossimo capro espiatorio del sistema sono gli anarchici, che vengono tirati fuori ogni volta che il potere perde la sua stretta .

1) GLI ATTACCHI DI COSPITO

Recentemente sono divampate le vicende riguardanti Alfredo Cospito, l'anarchico attualmente detenuto sotto il regime del 41 bis nel carcere Opera di Milano, dopo aver già scontato 10 anni di prigione. Il clamore è in parte dovuto allo sciopero della fame  che l'accusato sta conducendo da oltre 100 giorni.
Alfredo Cospito è membro e uno degli ideatori della Federazione Anarchica Informale (1 ,2  un'organizzazione composta da cellule che agiscono autonomamente. In passato il movimento anarco-insurrezionalista è stato artefice di attentati eversivi , poi rivendicati, attuati con ordigni e plichi esplosivi ai danni di organi istituzionali o funzionari di stato. L’arresto di Cospito è conseguente a due offensive : per un attentato con due ordigni esplosivi alla scuola allievi Carabinieri di Fossano, mai rivendicato, il quale però non procurò né morti né feriti, e per aver gambizzato Adinolfi, dirigente dell'Ansaldo nucleare, assieme a Nicola Gai. Per l'attentato non rivendicato l’anarchico ha ottenuto un ergastolo ostativo per reato di “strage politica”.
Cospito in carcere è stato contattato da alcuni esponenti del PD(1 ,2 ),ed egli gli ha risposto di verificare le condizioni degli altri detenuti sottoposti al 41 bis. 

2) COSPITO E IL 41 BIS

Il 41 bis (1 , 2 , 3  è un ordinamento penitenziario introdotto dalla legge Gozzini nel 1986, dapprima circoscritto a situazioni di emergenza come i casi di rivolta interni alle carceri italiane, per poi essere esteso verso quei detenuti  appartenenti a organizzazioni di stampo mafioso, onde evitare che trattenessero contatti con l’esterno. L’inclusione di Cospito nel 41 bis è un’eccezione per la legge italiana e ha dato seguito a manifestazioni , infatti il Ministero della Giustizia  ha elevato l’anarchico ad un effettivo status di mafioso, confermando come esso mantenesse legami  e scambi epistolari con la federazione anarchica durante la sua detenzione. Ciò getta un pericoloso precedente, perché porta ad equiparare l'anarchia alla mafia.


3) PERCHÉ IL SISTEMA VUOLE FARVI ODIARE GLI ANARCHICI

Il sistema potendo contare sempre meno sulla reazione pavloviana negativa alla parola no vax vi sta condizionando ad odiare gli anarchici come Der Einzige. A differenza degli altri noi non diciamo che basta cambiare chi siede sulla poltrona. Noi attacchiamo direttamente il concetto di potere: cosa promuove un vero anarchico, che è l'individualista stirneriano , e non quello rosso? L'indipendenza, l'autoproduzione  e il pensiero critico. 
Siamo una minaccia perché attacchiamo il tribalismo collettivista  alla base dello Stato e proponiamo un nuovo rapporto con le regole : considerarle euristiche, e non principi, da sottoporre a pensiero critico e cambiare/eliminare se non servono.
L'anarchia non è solo una posizione politica, ma epistemologica, proposta da Feyerabend in filosofia della scienza per liberare gli scienziati dalle imposizioni del potere (1, 2 , 3 , 4 ) e i cittadini dalle imposizioni degli scienziati .

CONCLUSIONI

Sia il sistema sia alcuni dell'antisistema stanno lanciando in modo congiunto un attacco contro la posizione anarchica in generale, strumentalizzando Cospito. Sacchetti dice addirittura che gli anarchici sono pagati da Soros , ignorando il fatto che noi ci siamo fatti il mazzo per smontare tutta la narrativa covid e insetti, guadagnandoci a pieno diritto un posto nell'antisistema.
Vogliono farvi credere che noi anarchici siamo solo quelli che mettono le bombe, associandoci ai terroristi e muovendo una condanna tout court agli strumenti insurrezionalisti per liberare gli individui oppressi dal Potere. 

Chi condanna a priori l'insurrezione come moralmente sbagliata ammette che esistono i poteri buoni, e credere nei poteri buoni è sbagliato quanto credere nel vaccino, ed è esattamente quello che fa chi accusa l'altro di complottismo. 

Caso Cospito, nasce il Comitato contro il 41 bis. E il Dap diffida la dottoressa a rilasciare interviste

Fonte : Repubblica

Tra i sostenitori intellettuali, avvocati e  artisti come Zerocalcare, Elio Germano, Ascanio Celestini, Luigi Manconi. Il documento di lancio dell’iniziativa: “Il carcere duro è come la pena di morte”. L’anarchico da 96 giorni in sciopero della fame. La difesa: “Va trasferito in una prigione dotata di un centro clinico”

Un comitato per Alfredo Cospito e contro il 41 bis, la richiesta di trasferirlo da Sassari in un carcere con un centro clinico, mentre dal Dap, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, arriva una diffida alla dottoressa che visita l’anarchico recluso e in sciopero della fame da 96 giorni a rilasciare interviste sulle sue condizioni di salute a un radio “antagonista”. Prosegue la battaglia contro il carcere duro, anche con la sfida estrema sul suo stesso corpo, di Cospito. Amnesty International sostiene che “è dovere delle autorità italiane adempiere agli obblighi di protezione e rispetto dei diritti umani del detenuto, tenendo anche conto delle dure condizioni del regime del 41 bis cui è sottoposto”.

Il Comitato

Contro l’ergastolo e il 41 bis, una sessantina di gruppi e associazioni, e quasi 150 tra artisti, intellettuali, docenti universitari, ricercatori, avvocati, attivisti hanno creato e sottoscritto la neonata piattaforma “Morire di pena”. Un progetto creato sulla scia del clamore creato dal caso di Alfredo Cospito, l’anarchico in sciopero della fame contro il regime di carcere duro a cui è stato sottoposto per aver gambizzato nel 2012 l’ad di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, e aver piazzato nel 2006 due ordigni esplosivi fuori da una caserma di Cuneo senza vittime. Tra le firme ci sono quella del fumettista Zerocalcare, degli attori Elio Germano e Ascanio Celestini, dei gruppi musicali 99 Posse e Assalti frontali, degli ex senatori Luigi Manconi e Heidi Giuliani.

“Danni al corpo e alla psiche”

“Fin dalla sua nascita – si legge nel documento del comitato promotore dell’iniziativa, partita da Napoli – il 41bis si è mostrato come uno strumento di ricatto per spingere i detenuti alla collaborazione con la magistratura, fondato su pratiche di vera e propria tortura. Le condizioni inumane di detenzione previste da questo istituto si concretizzano in isolamento in celle di pochi metri quadri, limitazioni all’ora d’aria, sorveglianza continua, limitazione o eliminazione dei colloqui con i familiari, controllo della posta, limitazione di oggetti in cella persino come penne, quaderni e libri. Un progressivo annientamento che provoca danni incalcolabili nel corpo e nella psiche dei detenuti”.

“Ergastolo come la pena capitale”

L’ergastolo viene definito come “assimilabile in tutto e per tutto alla pena di morte”. “Nel corso delle prossime settimane – spiegano dal comitato promotore – organizzeremo iniziative di divulgazione, sensibilizzazione e dibattito nelle principali città d’Italia, perché, partendo dalla lotta di Alfredo Cospito, la cui vita è a rischio nell’indifferenza totale di governo e magistratura, il dibattito per l’abolizione degli inumani istituti di ergastolo e 41bis apra delle possibilità concrete per una riforma necessaria”.

La diffida del Dap

Intanto il Dap ha inviato all’avvocato di Cospito, Flavio Rossi Albertini, una diffida contro la dottoressa Alessandra Milia che periodicamente entra in carcere per visitare l’anarchico. Il prossimo appuntamento è stato autorizzato per il 26 gennaio. Ma, si legge nella nota, “la dottoressa Milia viene diffidata a rilasciare a seguito delle visite dichiarazioni alla emittente radio “Onda d’Urto”, al fine di non vanificare le finalità del 41bis”. Pena la “revoca dell’autorizzazione all’accesso in istituto”.

L’emittente, che si definisce antagonista, nacque nell’85 da un gruppo di persone provenienti dal movimenti del ’77 ed è stata vicina ai centri sociali.

“Sono allibita”, replicato a caldo Milia. “La diffida sulle interviste a Radio onda d’urto è l’unica richiesta che mi è stata recapitata. Forse l’emittente non piace, non è gradita. Io – aggiunge – mi sono sempre limitata a esternare le condizioni di Alfredo Cospito da quando ha iniziato lo sciopero della fame. Non mi sono mai pronunciata sulle condizioni carcerarie in cui vive, solo una volta ho parlato dello spazio ristretto dell’ora d’aria. Anche perché il detenuto mi viene portato in infermieria, non ho mai visto cella di Alfredo”.

“Non capisco – aggiunge ancora la dottoressa – perché non posso esternare le condizioni sanitarie di Alfredo che ha perso 10 kg in una settimana, quindi stiamo andando a una velocità pazzesca. Non capisco perché si sostiene che vanificherei le finaltà del 41 bis. Io non parlo in codice, parlo di questioni sanitarie. A meno che non pensino che parlando, che so, di potassio, io abbia avuto altre finalità, di dire altro”. Per Radio Onda d’urto “si vuole mettere un bavaglio all’informazione”.

ENGLISH

Case Cospito, the Committee against the 41 bis is born. And the Dap distrusts the doctor from giving interviews

A committee for Alfredo Cospito and against the 41 bis, the request to transfer him from Sassari to a prison with a clinical centre, while a formal notice arrives from the Dap, the prison administration department, to the doctor who visits the anarchist prisoner and on strike of hunger for 96 days to give interviews on his health conditions to an “antagonist” radio. She continues the battle against the harsh prison, even with the extreme challenge on his own body, of Cospito. Amnesty International maintains that “it is the duty of the Italian authorities to fulfill the obligations of protection and respect for the human rights of the detainee, also taking into account the harsh conditions of the 41 bis regime to which he is subjected”.

The Committee

Against life imprisonment and 41 bis, about sixty groups and associations, and almost 150 including artists, intellectuals, university professors, researchers, lawyers, activists have created and subscribed to the newborn platform “To die of penalty”. A project created in the wake of the clamor created by the case of Alfredo Cospito, the anarchist on hunger strike against the harsh prison regime to which he was subjected for having kicked the CEO of Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, in the legs in 2012, and having placed in 2006, two explosive devices outside a barracks in Cuneo without casualties. Signatures include cartoonist Zerocalcare, actors Elio Germano and Ascanio Celestini, musical groups 99 Posse and Assalti frontali, former senators Luigi Manconi and Heidi Giuliani.

“Damage to body and mind”

“Since its inception – reads the document of the promoter committee of the initiative, which started from Naples – the 41bis has shown itself as an instrument of blackmail to push prisoners to collaborate with the judiciary, based on practices of real torture. The inhuman conditions of detention envisaged by this institute take the form of solitary confinement in cells of a few square metres, limitations on hours of fresh air, continuous surveillance, limitation or elimination of interviews with family members, control of the mail, limitation of objects in the cell even such as pens, notebooks and books. A progressive annihilation that causes incalculable damage to the body and psyche of the prisoners”.

“Life imprisonment as capital punishment”

Life imprisonment is defined as “similar in all respects to the death penalty”. “Over the next few weeks – explain the promoting committee – we will organize dissemination, awareness and debate initiatives in the main cities of Italy, because, starting from the struggle of Alfredo Cospito, whose life is at risk in the total indifference of the government and judiciary , the debate for the abolition of the inhuman institutions of life imprisonment and 41bis opens concrete possibilities for a necessary reform”.

The distrust of the Dap

Meanwhile, the Dap has sent Cospito’s lawyer, Flavio Rossi Albertini, a formal notice against doctor Alessandra Milia who periodically enters prison to visit the anarchist. The next appointment has been authorized for January 26th. But, the note reads, “Dr. Milia is warned to release statements to the radio station “Onda d’Urto” following visits, in order not to frustrate the purposes of 41bis”. Under penalty of “revocation of authorization to access the institution”.

The broadcaster, which defines itself as an antagonist, was born in ’85 from a group of people from the ’77 movements and has been close to the social centres.

“I’m appalled,” Milia retorted hotly. “The formal notice on the interviews with Radio Onda d’Urto is the only request that has been sent to me. Perhaps the broadcaster does not like it, it is not appreciated. I – he adds – have always limited myself to expressing Alfredo Cospito’s conditions since he started his hunger strike. I have never commented on the prison conditions in which he lives, only once did I speak of the restricted space of the hour of fresh air. Also because the prisoner is brought to me in the nursing station, I have never seen a prison cell Alfred”.

“I don’t understand – adds the doctor again – why I can’t externalize Alfredo’s health conditions who lost 10 kg in a week, so we are going at breakneck speed. I don’t understand why it is argued that I would frustrate the purposes of 41 bis. I don’t I speak in code, I speak of health issues. Unless they think that speaking, I don’t know, of potassium, I had other purposes, to say something else”. For Radio Onda d’urto “they want to put a gag on information”.

Espanish

Un comité a favor de Alfredo Cospito y contra el 41 bis, la solicitud de traslado de Sassari a un centro penitenciario con centro clínico, mientras llega un oficio de la Dap, el departamento de administración penitenciaria, al médico que visita al preso anarquista y en huelga de hambre de 96 días para dar entrevistas sobre su estado de salud a una radio “antagonista”. La batalla contra la dura prisión continúa, incluso con el desafío extremo sobre su propio cuerpo, de Cospito. Amnistía Internacional sostiene que “es deber de las autoridades italianas cumplir con sus obligaciones de proteger y respetar los derechos humanos de los presos, teniendo también en cuenta las duras condiciones del régimen 41 bis al que están sometidos”.

El Comité

Contra la cadena perpetua y el 41 bis, unas sesenta agrupaciones y asociaciones, y casi 150 entre artistas, intelectuales, profesores universitarios, investigadores, abogados, activistas han creado y suscrito la recién nacida plataforma “Para morir de pena”. Un proyecto nacido a raíz del clamor suscitado por el caso de Alfredo Cospito, el anarquista en huelga de hambre contra el duro régimen penitenciario al que fue sometido por haber pateado en las piernas al director general de Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, en 2012, y habiendo colocado en 2006, dos artefactos explosivos fuera de un cuartel en Cuneo sin víctimas. Las firmas incluyen al dibujante Zerocalcare, los actores Elio Germano y Ascanio Celestini, los grupos musicales 99 Posse y Assalti frontali, los exsenadores Luigi Manconi y Heidi Giuliani.

“Daño al cuerpo y la mente”

“Desde sus inicios – se lee en el documento del comité promotor de la iniciativa, que partió de Nápoles – el 41bis se ha mostrado como un instrumento de chantaje para empujar a los presos a colaborar con el poder judicial, basado en prácticas de tortura real. Las condiciones inhumanas de detención previstas por este instituto se concretan en reclusión solitaria en celdas de pocos metros cuadrados, limitación de horas de aire fresco, vigilancia continua, limitación o eliminación de entrevistas con familiares, control del correo, limitación de objetos en la celda incluso como bolígrafos, cuadernos y libros. Un aniquilamiento progresivo que provoca daños incalculables en el cuerpo y la psique de los presos”.

“Cadena perpetua como pena capital”

La cadena perpetua se define como “similar en todos los aspectos a la pena de muerte”. “Durante las próximas semanas -explica el comité promotor- organizaremos iniciativas de difusión, sensibilización y debate en las principales ciudades de Italia, porque, a partir de la lucha de Alfredo Cospito, cuya vida corre peligro en la total indiferencia del gobierno y judicial, el debate por la abolición de las inhumanas instituciones de la cadena perpetua y el 41bis abre posibilidades concretas para una necesaria reforma”.

La desconfianza del Dap

Mientras tanto, la Dap ha enviado al abogado de Cospito, Flavio Rossi Albertini, un escrito de acusación contra la doctora Alessandra Milia, que periódicamente ingresa en prisión para visitar al anarquista. La próxima cita ha sido autorizada para el 26 de enero. Pero, dice la nota, “se advierte al Dr. Milia que haga declaraciones a la emisora ​​de radio ‘Onda d’Urto’ tras las visitas, para no frustrar los propósitos del 41bis”. Bajo pena de “revocación de la autorización de acceso a la institución”.

La locutora, que se define como antagonista, nació en el ’85 de un grupo de personas de los movimientos del ’77 y ha estado cerca de los centros sociales.

“Estoy horrorizada”, replicó Milia acaloradamente. “El comunicado sobre las entrevistas con Radio Onda d’Urto es el único pedido que me han enviado. Quizás a la locutora no le gusta, no se agradece. Yo -añade- siempre me he limitado a expresar la opinión de Alfredo Cospito condiciones desde que inició su huelga de hambre. Nunca he comentado las condiciones carcelarias en las que vive, solo una vez hablé del espacio restringido de la hora de aire fresco. También porque el preso me lo traen en la enfermería, Nunca he visto una celda de prisión Alfred”.

“No entiendo -agrega nuevamente el médico- por qué no puedo exteriorizar las condiciones de salud de Alfredo, quien perdió 10 kg en una semana, entonces vamos a una velocidad de vértigo. No entiendo por qué se argumenta que me frustraría. los fines del 41 bis. Yo no hablo en clave, hablo de temas de salud. A no ser que piensen que hablando, no sé, de potasio, tenía otros fines, para decir otra cosa”. Para Radio Onda d’urto “le quieren poner un gag a la información”.

Français

Un comité pour Alfredo Cospito et contre le 41 bis, la demande de le transférer de Sassari dans une prison avec un centre clinique, alors qu’une mise en demeure arrive du Dap, le service de l’administration pénitentiaire, au médecin qui visite le prisonnier anarchiste et sur grève de la faim de 96 jours pour donner des interviews sur son état de santé à une radio “antagoniste”. La bataille contre la dure prison continue, même avec le défi extrême sur son propre corps, de Cospito. Amnesty International affirme qu'”il est du devoir des autorités italiennes de remplir leurs obligations de protéger et de respecter les droits humains des prisonniers, en tenant également compte des dures conditions du régime 41 bis auquel ils sont soumis”.

Le Comité

Contre la perpétuité et le 41 bis, une soixantaine de collectifs et associations, et près de 150 dont des artistes, des intellectuels, des universitaires, des chercheurs, des avocats, des militants ont créé et souscrit à la plateforme naissante “Mourir de peine”. Un projet créé à la suite de la clameur créée par l’affaire Alfredo Cospito, l’anarchiste en grève de la faim contre le régime carcéral sévère auquel il a été soumis pour avoir donné un coup de pied au PDG d’Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, dans les jambes en 2012, et avoir placé en 2006, deux engins explosifs à l’extérieur d’une caserne à Cuneo sans faire de victimes. Les signatures incluent le caricaturiste Zerocalcare, les acteurs Elio Germano et Ascanio Celestini, les groupes musicaux 99 Posse et Assalti frontali, les anciens sénateurs Luigi Manconi et Heidi Giuliani.

“Dommages au corps et à l’esprit”

“Depuis sa création – lit le document du comité promoteur de l’initiative, parti de Naples – le 41bis s’est révélé comme un instrument de chantage pour pousser les prisonniers à collaborer avec la justice, sur la base de pratiques de véritable torture. Les conditions inhumaines de détention envisagées par cet institut prennent la forme d’isolement cellulaire dans des cellules de quelques mètres carrés, de limitations des heures d’air frais, de surveillance continue, de limitation ou de suppression des entretiens avec les membres de la famille, de contrôle du courrier, de limitation des objets dans la cellule même comme des stylos, des cahiers et des livres. Un anéantissement progressif qui cause des dommages incalculables au corps et à la psyché des prisonniers ».

“La réclusion à perpétuité comme peine capitale”

La réclusion à perpétuité est définie comme “semblable à tous égards à la peine de mort”. “Au cours des prochaines semaines – explique le comité de promotion – nous organiserons des initiatives de diffusion, de sensibilisation et de débat dans les principales villes d’Italie, car, à partir de la lutte d’Alfredo Cospito, dont la vie est en danger dans l’indifférence totale du gouvernement et judiciaire, le débat pour l’abolition des institutions inhumaines de la réclusion à perpétuité et 41bis ouvre des perspectives concrètes pour une nécessaire réforme ».

La méfiance du Dap

Entre-temps, le Dap a envoyé à l’avocat de Cospito, Flavio Rossi Albertini, une mise en demeure contre le docteur Alessandra Milia qui entre périodiquement en prison pour rendre visite à l’anarchiste. Le prochain rendez-vous a été autorisé pour le 26 janvier. Mais, lit-on dans la note, “Le Dr Milia est averti de publier des déclarations à la station de radio “Onda d’Urto” à la suite de visites, afin de ne pas contrecarrer les objectifs du 41bis”. Sous peine de « retrait d’autorisation d’accès à l’établissement ».

Le diffuseur, qui se définit comme un antagoniste, est né en 85 d’un groupe de personnes issues des mouvements de 77 et a été proche des centres sociaux.

“Je suis consterné,” rétorqua vivement Milia. “La mise en demeure sur les entretiens avec Radio Onda d’Urto est la seule demande qui m’a été envoyée. Peut-être que le diffuseur ne l’aime pas, ce n’est pas apprécié. Je – ajoute-t-il – me suis toujours limité à exprimer les propos d’Alfredo Cospito. conditions depuis qu’il a commencé sa grève de la faim. Je n’ai jamais commenté les conditions carcérales dans lesquelles il vit, une seule fois j’ai parlé de l’espace restreint de l’heure d’air frais. Aussi parce que le prisonnier m’est amené à l’infirmerie, Je n’ai jamais vu une cellule de prison Alfred”.

“Je ne comprends pas – ajoute encore le médecin – pourquoi je ne peux pas extérioriser les problèmes de santé d’Alfredo qui a perdu 10 kg en une semaine, alors nous allons à une vitesse vertigineuse. Je ne comprends pas pourquoi on prétend que je frustrerais les finalités de l’article 41 bis. Je ne parle pas en code, je parle de problèmes de santé. A moins qu’ils pensent qu’en parlant, je ne sais pas, de potassium, j’avais d’autres finalités, pour dire autre chose ». Pour Radio Onda d’urto “ils veulent bâillonner l’information”.

ΕΛΛΗΝΙΚΑ

Μια επιτροπή για τον Alfredo Cospito και κατά του 41 bis, το αίτημα μεταφοράς του από το Sassari σε μια φυλακή με κλινικό κέντρο, ενώ μια επίσημη ειδοποίηση φτάνει από το Dap, το τμήμα διοίκησης φυλακών, στον γιατρό που επισκέπτεται τον αναρχικό κρατούμενο και απεργία πείνας για 96 ημέρες για να δώσει συνεντεύξεις για την κατάσταση της υγείας του σε «ανταγωνιστικό» ραδιόφωνο. Η μάχη ενάντια στη σκληρή φυλακή συνεχίζεται, ακόμα και με την ακραία πρόκληση στο ίδιο του το σώμα, του Cospito. Η Διεθνής Αμνηστία υποστηρίζει ότι «είναι καθήκον των ιταλικών αρχών να εκπληρώσουν τις υποχρεώσεις τους για προστασία και σεβασμό των ανθρωπίνων δικαιωμάτων των κρατουμένων, λαμβάνοντας επίσης υπόψη τις σκληρές συνθήκες του καθεστώτος 41 bis στο οποίο υπόκεινται».

Η Επιτροπή

Κατά της ισόβιας κάθειρξης και 41 bis, περίπου εξήντα ομάδες και ενώσεις, και σχεδόν 150, συμπεριλαμβανομένων καλλιτεχνών, διανοουμένων, καθηγητών πανεπιστημίου, ερευνητών, δικηγόρων, ακτιβιστών, δημιούργησαν και προσυπέγραψαν τη νεογέννητη πλατφόρμα «To die of penalty». Ένα έργο που δημιουργήθηκε στον απόηχο της κατακραυγής που δημιουργήθηκε από την περίπτωση του Alfredo Cospito, του αναρχικού σε απεργία πείνας εναντίον του σκληρού καθεστώτος των φυλακών στο οποίο υποβλήθηκε επειδή κλώτσησε τον διευθύνοντα σύμβουλο της Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, στα πόδια το 2012. και έχοντας τοποθετήσει το 2006 δύο εκρηκτικούς μηχανισμούς έξω από στρατώνα στο Cuneo χωρίς θύματα. Οι υπογραφές περιλαμβάνουν τον σκιτσογράφο Zerocalcare, τους ηθοποιούς Elio Germano και Ascanio Celestini, τα μουσικά σχήματα 99 Posse και Assalti frontali, τους πρώην γερουσιαστές Luigi Manconi και Heidi Giuliani.

«Βλάβη στο σώμα και στο μυαλό»

«Από την ίδρυσή του – αναφέρει το έγγραφο της επιτροπής υποστηρικτών της πρωτοβουλίας, που ξεκίνησε από τη Νάπολη – το 41bis έχει αποδειχθεί ως όργανο εκβιασμού για να ωθήσει τους κρατούμενους να συνεργαστούν με το δικαστικό σώμα, βάσει πρακτικών πραγματικών βασανιστηρίων. Οι απάνθρωπες συνθήκες Η κράτηση που προβλέπει αυτό το ίδρυμα έχει τη μορφή απομόνωσης σε κελιά λίγων τετραγωνικών μέτρων, περιορισμούς στις ώρες καθαρού αέρα, συνεχούς επιτήρησης, περιορισμού ή εξάλειψης συνεντεύξεων με μέλη της οικογένειας, ελέγχου της αλληλογραφίας, περιορισμού αντικειμένων στο κελί ακόμη και όπως στυλό, τετράδια και βιβλία.Μια προοδευτική εξόντωση που προκαλεί ανυπολόγιστη ζημιά στο σώμα και τον ψυχισμό των κρατουμένων».

«Η ισόβια κάθειρξη ως θανατική ποινή»

Η ισόβια κάθειρξη ορίζεται ως «παρόμοια από κάθε άποψη με τη θανατική ποινή». «Τις επόμενες εβδομάδες -εξήγησε η επιτροπή προώθησης- θα οργανώσουμε πρωτοβουλίες διάδοσης, ευαισθητοποίησης και συζήτησης στις κύριες πόλεις της Ιταλίας, επειδή, ξεκινώντας από τον αγώνα του Alfredo Cospito, του οποίου η ζωή κινδυνεύει στην απόλυτη αδιαφορία της κυβέρνησης και της δικαιοσύνης, η συζήτηση για την κατάργηση των απάνθρωπων θεσμών της ισόβιας κάθειρξης και του 41bis ανοίγει συγκεκριμένες δυνατότητες για μια αναγκαία μεταρρύθμιση».

Η δυσπιστία του Δαπ

Εν τω μεταξύ, το Dap έστειλε στον δικηγόρο του Cospito, Flavio Rossi Albertini, μια επίσημη ειδοποίηση κατά της γιατρού Alessandra Milia που μπαίνει περιοδικά στη φυλακή για να επισκεφτεί τον αναρχικό. Το επόμενο ραντεβού έχει εξουσιοδοτηθεί για τις 26 Ιανουαρίου. Όμως, αναφέρει το σημείωμα, «η Δρ Μηλιά προειδοποιείται να δώσει δηλώσεις στον ραδιοφωνικό σταθμό «Onda d’Urto» μετά από επισκέψεις, προκειμένου να μην ματαιωθούν οι σκοποί του 41bis». Με την ποινή της «αναίρεσης άδειας πρόσβασης στο ίδρυμα».

Ο ραδιοτηλεοπτικός φορέας, που αυτοπροσδιορίζεται ως ανταγωνιστής, γεννήθηκε το ’85 από μια ομάδα ανθρώπων από τα κινήματα του ’77 και ήταν κοντά στα κοινωνικά κέντρα.

«Έχω τρομάξει», απάντησε η Μίλια θερμά. “Η επίσημη ειδοποίηση για τις συνεντεύξεις με το Radio Onda d’Urto είναι το μόνο αίτημα που μου έχει σταλεί. Ίσως δεν αρέσει στον ραδιοτηλεοπτικό φορέα, δεν εκτιμάται. Εγώ – προσθέτει – πάντα περιοριζόμουν στο να εκφράσω τις απόψεις του Alfredo Cospito συνθήκες από τότε που ξεκίνησε την απεργία πείνας. Δεν έχω σχολιάσει ποτέ τις συνθήκες της φυλακής που ζει, μόνο μια φορά μίλησα για τον περιορισμένο χώρο της ώρας του καθαρού αέρα.Επίσης επειδή μου φέρνουν τον κρατούμενο στο γηροκομείο, Δεν έχω δει ποτέ κελί φυλακής Άλφρεντ».

“Δεν καταλαβαίνω – προσθέτει ξανά ο γιατρός – γιατί δεν μπορώ να εξωτερικεύσω τις συνθήκες υγείας του Αλφρέντο που έχασε 10 κιλά σε μια εβδομάδα, άρα πάμε με ιλιγγιώδη ταχύτητα. Δεν καταλαβαίνω γιατί υποστηρίζεται ότι θα απογοήτευα τους σκοπούς του 41 δις. Δεν μιλάω κωδικοποιημένα, μιλάω για θέματα υγείας. Εκτός αν νομίζουν ότι μιλώντας, δεν ξέρω, για κάλιο, είχα άλλους σκοπούς, να πω κάτι άλλο». Για το Radio Onda d’urto «θέλουν να βάλουν φίμωση στην ενημέρωση»

Anarchici, Cospito: “41bis inferno dal quale mai mi faranno tornare”

Fonte : https://www.adnkronos.com/

Il legale, avv. Albertini Rossi: “In cella 21 ore al giorno davanti alla tv e i libri sono merce rara”

“E’ l’inferno dal quale mai mi faranno tornare a riveder le stelle”. Alfredo Cospito, detenuto al carcere di Bancali, ha descritto così al suo avvocato Flavio Albertini Rossi la sua vita al 41bis. “C’é una finestra nella cella di due metri e mezzo per tre metri e mezzo – racconta il suo legale all’Adnkronos – una finestra schermata dal plexiglass che non si apre quasi mai e che si affaccia, al di là delle sbarre, su un cubicolo interno circondato da muri di cemento alti metri e metri, schiacciati da una rete metallica a chiudere il quadrato di cielo. Cospito vive in quella cella da solo, come impone il regime carcerario al quale è sottoposto, ci passa 21 ore della sua vita. Le restanti tre le divide tra socialità, un colloquio di un’ora con gli altri 3 detenuti del suo gruppo di socialità, e due ore d’aria in quella sorta di cubicolo di cemento dal quale non può vedere un albero, una siepe, un fiore o un filo d’erba, un colore, solo sbarre e cemento”.

“Qual è la finalità di questo trattamento, il 41 bis non dovrebbe servire unicamente a recidere le comunicazioni con gli associati all’esterno del penitenziario? Rappresenta una punizione aggiuntiva oppure il tentativo di indurre il detenuto a fare ciò che volontariamente non farebbe mai? – chiede allora l’avvocato dell’anarchico – Perché rinchiudere queste persone esclusivamente in istituti penitenziari che si trovano su isole, costringendo i parenti a raggiungerli con viaggi-odissee per parlarci una sola ora al mese attraverso un vetro con il citofono? Perché consentirgli una sola telefonata al mese, chiaramente registrata, in alternativa al colloquio visivo, e per soli 10 minuti? Perché – incalza – non consentirgli di sentire e vedere i familiari con maggiore frequenza, quale scopo persegue questa disciplina?”.

“Cos’è il 41 bis? Una micro sezione dove si è costretti a vegetare in cella 21 ore al giorno, altro che rieducazione ed articolo 27 della Costituzione. No, Cospito non ha una vocazione suicida, non vuole morire, ha tanta voglia di vivere – dice ancora l’avvocato Albertini Rossi all’Adnkronos – ma vorrebbe farlo degnamente. Solo 204 detenuti su 750 sono condannati all’ergastolo, ciò vuol dire che moltissimi di loro transitano dal 41 bis alla libertà. Ha senso tutto questo? Per i detenuti nemmeno il conforto dei libri, la merce più rara per quanti si trovano al 41 bis: o non li autorizzano, come avvenuto con quelli scritti dalla Cartabia o da Manconi solo per citarne alcuni, o, quando permessi, sono consegnati al con estremo ritardo. La biblioteca di reparto, poi, è composta di soli 170 testi, per lo più puerili e infantili”.

“Alfredo Cospito è in sciopero della fame dal 20 ottobre scorso – racconta ancora il suo legale – assume solo gli integratori che gli permettono di sopravvivere. E’ una sua scelta non mangiare, anzi prima del 20 ottobre scorso mi ha sempre descritto come buona la qualità del cibo a Bancali. Ti nutrono certo, ma sempre lì stai, in un regime che recide totalmente qualsiasi relazione umana, dove non vedi la natura, dove lo sguardo privo di profondità abbassa la vista, dove sei sottoposto a prescrizioni il cui l’unico scopo è avvilirti, umiliarti, fiaccarti, piegarti, privarti di identità e dignità. Come un pesce rosso ben nutrito, costretto a nuotare in un acquario dove tutto è sempre uguale a se stesso”.

(di Silvia Mancinelli)

ENGLISH

Anarchists, Cospito: “41bis hell from which they will never let me return”
The lawyer, adv. Albertini Rossi: “In his cell 21 hours a day in front of the TV and books are a rare commodity”

“It is the hell from which they will never make me return to see the stars again”. Alfredo Cospito, held in Bancali prison, thus described his life at 41bis to his lawyer Flavio Albertini Rossi. “There is a window in the cell of two and a half meters by three and a half meters – his lawyer tells Adnkronos – a window shielded by plexiglass that almost never opens and which looks out, beyond the bars, on an internal cubicle surrounded by concrete walls meters and meters high, crushed by a metal mesh to close the square of sky.Cospito lives in that cell alone, as required by the prison regime to which he is subjected, he spends 21 hours of his life there The remaining three he divides between socializing, an hour-long interview with the other 3 inmates of his socializing group, and two hours of fresh air in that sort of concrete cubicle from which he cannot see a tree, a hedge, a flower or a blade of grass, a colour, just bars and concrete”.

“What is the purpose of this treatment, shouldn’t the 41 bis only serve to cut off communications with associates outside the penitentiary? Does it represent an additional punishment or an attempt to induce the prisoner to do what he would never voluntarily do? – then asks the anarchist’s lawyer – Why lock up these people exclusively in prisons located on islands, forcing relatives to join them on odyssean journeys to talk to each other for just one hour a month through a glass with an intercom? phone call a month, clearly recorded, as an alternative to the visual interview, and for only 10 minutes? Why – he insists – not allowing him to hear and see family members more frequently, what purpose does this discipline pursue?”.

“What is 41 bis? A micro section where one is forced to vegetate in a cell 21 hours a day, nothing but re-education and article 27 of the Constitution. No, Cospito doesn’t have a suicidal vocation, he doesn’t want to die, he really wants to live – says the lawyer Albertini Rossi to Adnkronos – but he would like to do it worthily. Only 204 prisoners out of 750 are sentenced to life imprisonment, this means that many of them pass from the 41 bis to freedom. Does all this make sense? detained not even the comfort of books, the rarest commodity for those in 41 bis: either they do not authorize them, as happened with those written by Cartabia or by Manconi just to name a few, or, when permitted, they are delivered to the The ward library, then, is made up of only 170 texts, mostly puerile and infantile”.

“Alfredo Cospito has been on hunger strike since last October 20 – his lawyer continues – he only takes the supplements that allow him to survive. It is his choice not to eat, indeed before last October 20 he always described to me how good quality of food at Bancali.
They certainly feed you, but you’re always there, in a regime that totally cuts off any human relationship, where you don’t see nature, where the gaze without depth lowers your vision, where you are subjected to prescriptions whose sole purpose is to humiliate you, humiliate you , weaken you, bend over, deprive you of identity and dignity. Like a well-fed goldfish forced to swim in an aquarium where everything is always the same.”

Espanish

Anarquistas, Cospito: “41bis infierno del que no me dejarán volver”
El abogado, adv. Albertini Rossi: “En su celda las 21 horas del día frente a la tele y los libros son un bien escaso”

“Es el infierno del que nunca me harán volver a ver las estrellas”. Alfredo Cospito, recluido en la prisión de Bancali, contó así su vida en la 41bis a su abogado Flavio Albertini Rossi. “Hay una ventana en la celda de dos metros y medio por tres metros y medio -le dice su abogado a Adnkronos-, una ventana protegida por plexiglás que casi nunca se abre y que da, más allá de los barrotes, a un cubículo interior rodeado de muros de hormigón de metros y metros de altura, aplastados por una malla metálica para cerrar el cuadrado de cielo. En esa celda vive Cospito solo, como lo exige el régimen penitenciario al que está sometido, allí pasa 21 horas de su vida. Las tres restantes divide entre socializar, una entrevista de una hora con los otros 3 internos de su grupo de socialización, y dos horas de aire fresco en esa especie de cubículo de hormigón desde el que no se ve un árbol, un seto, una flor o una brizna de hierba, un color, solo barras y cemento”.

“¿Cuál es el objeto de este trato, el 41 bis no debe servir únicamente para cortar las comunicaciones con asociados fuera del centro penitenciario? ¿Representa un castigo adicional o un intento de inducir al reo a hacer lo que nunca haría voluntariamente?- luego pregunta el abogado del anarquista – ¿Por qué encerrar a esta gente exclusivamente en prisiones ubicadas en islas, obligando a los familiares a acompañarlos en viajes odiseas para hablar entre ellos solo una hora al mes a través de un vidrio con intercomunicador? ¿grabada, como alternativa a la entrevista visual, y por sólo 10 minutos? ¿Por qué -insiste- no permitirle escuchar y ver a los familiares con mayor frecuencia, qué finalidad persigue esta disciplina?”.

“¿Qué es el 41 bis? Una microsección donde uno está obligado a vegetar en una celda las 21 horas del día, nada más que reeducación y el artículo 27 de la Constitución. No, Cospito no tiene vocación suicida, no tiene quiere morir, realmente quiere vivir – dice el abogado Albertini Rossi a Adnkronos – pero le gustaría hacerlo dignamente. Solo 204 presos de 750 están condenados a cadena perpetua, esto significa que muchos de ellos pasan del 41 bis ¿Tiene sentido todo esto?, ni siquiera detuvieron el consuelo de los libros, el bien más escaso para los del 41 bis: o no los autorizan, como sucedió con los escritos por Cartabia o por Manconi, por citar algunos, o , cuando está permitido, se entregan a la La biblioteca del barrio, entonces, se compone de sólo 170 textos, en su mayoría pueriles e infantiles”.

“Alfredo Cospito está en huelga de hambre desde el pasado 20 de octubre -continúa su abogado-, solo toma los suplementos que le permiten sobrevivir. Es su elección no comer, de hecho antes del pasado 20 de octubre siempre me describía la buena calidad de comida en Bancali.
Seguro que te alimentan, pero siempre estás ahí, en un régimen que corta por completo cualquier relación humana, donde no ves la naturaleza, donde la mirada sin profundidad te rebaja la visión, donde te someten a prescripciones cuyo único fin es humillarte, humillarte, debilitarte, doblegarte, despojarte de identidad y dignidad. Como un pez dorado bien alimentado obligado a nadar en un acuario donde todo es siempre igual”.

(por Silvia Mancinelli)

we dont forget we dont forgive